L’ONU ha stabilito che il 2016 sarà l’anno internazionale dei legumi: una decisione importante per promuovere il consumo di questi preziosi alimenti.
Ban Ki-moon, attuale segretario generale delle Nazioni Unite, ha dato il suo assenso alla proclamazione del 2016 come anno internazionale dei legumi. Lo slogan scelto per rappresentare questo tema è “Semi nutrienti per un futuro sostenibile”, e l’ONU si impegnerà per tutto l’anno a promuovere iniziative volte a una maggiore consapevolezza e diffusione legata a questo tema.
L’importanza che questa decisione riveste è di grande portata: incentivare il consumo dei legumi ha difatti un doppio vantaggio.
Innanzitutto, la coltivazione dei legumi (soia, fave, piselli, fagioli, ceci, lenticche ecc.) può e deve essere una strada da percorrere per arginare il sempre gigantesco problema della fame del mondo. A fronte di altre coltivazioni oppure degli allevamenti degli animali a scopo alimentare, la coltivazione delle leguminose sarebbe una possibile soluzione al problema, come fatto presente da Ban Ki-moon nel discorso di apertura:
“I legumi possono contribuire in modo significativo ad affrontare la fame, la sicurezza alimentare, la malnutrizione, le sfide ambientali e la salute umana”.
Difatti il secondo punto fondamentale su cui verte l’importanza della coltivazione e diffusione dei legumi, è che sono un alimento salutare, un grande sostituto della carne. Da tempo i medici e i ricercatori continuano a metterci in guarda sulla pericolosità del consumo massiccio di carne, specie di carne rossa e di carne lavorata (insaccati), e i legumi sono un’alternativa sana: a fronte di un apporto proteico molto buono, i legumi contengono anche dosi di magnesio non sottovalutabili.
D’altronde i legumi sono entrati, e sono destinati a permanere in modo sempre più massiccio, nella cucina di livello. Sono anche facili da cucinare, e ci sono mille ricette da cui attingere per mangiare almeno quattro volte a settimana queste preziose bontà. Un’idea? Dal Makhani con lenticchie e fagioli rossi
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